Ikea 2019, il catalogo del cambiamento e del disorientamento

Doveva essere il catalogo del cambiamento, anche in occasione della situazione politica di mezzo mondo, ma è soprattutto quello del disorientamento.

In questi giorni di inizio settembre, come di consueto, sulle vostre cassette della posta, nelle edicole, in forma digitale sul web, praticamente ovunque, arriva il catalogo Ikea versione 2019 e, come già fatto gli scorsi anni, tentiamo qui di analizzarlo un po’ come listino merceologico, un po’ come guida per le nostre abitazioni future, ma anche come oracolo (del resto, con 190 milioni di copie stampate in 50 paesi, vanta una distribuzione pari alla Bibbia).

Ma perché il catalogo del disorientamento? Da almeno vent’anni la copertina del volume Ikea era sempre accompagnata da un titolo, una frase d’impatto che riassumeva in pochissime parole il concept dell’anno.

Quest’anno nella cover non vi è nemmeno una parola, solo un’immagine di marmocchi agitati ed evidentemente urlanti che invadono quello che un tempo veniva chiamato il salotto (buono) di casa.

Ecco, ciò che emerge da questa foto è il crollo definitivo di quei confini e di quell’ordine che regnava nelle case novecentesche delle nostre famiglie. Oggi invece è tutto un casino, non esiste più di fatto un’area giorno e un’area notte, una zona studio e una zona relax, i bambini non stanno più nelle loro camerette, le librerie possono diventare credenze, tutto è multifunzionale, mescolato e in continua mutazione. Estendendo questo paradigma del casino imperante, ognuno di voi potrà trovarci significati sociali, politici o filosofici che vuole.
— Leer en www.wired.it/lifestyle/design/2018/09/04/ikea-2019-analisi-catalogo/

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